Ibogaina |
Alcaloide con proprietà anestetiche estratto dalla "Tabernanthe iboga", un vegetale dalle proprietà allucinogene originario del Gabon e del Congo. Causa gli stessi effetti di una dose eccessiva di caffeina (vedi) e, allo stesso tempo, produce allucinazioni per ottenere le quali però è necessario incrementare notevolmente le dosi. |
Ice |
Molecola amfetamino-simile (vedi) così chiamata (ice = "ghiaccio") per la sua particolare presentazione. È reperibile sul mercato illecito in forma di caratteristici cristalli molto simili a quelli prodotti dal ghiaccio. Il principale ingrediente che entra nella sintesi è il precursore efedrina. Il suo effetto sull'organismo dura anche 24 ore. |
Idrocodone |
Sostanza oppiacea impiegata, unitamente alla codeina (vedi) e alla diidrocodeina (vedi), nella preparazione della Brown (vedi), una molecola ad azione oppiomimetica di derivazione sintetica. |
Ilex paraguariensis |
Pianta originaria dell'America meridionale con le cui foglie, contenenti caffeina (vedi), si prepara una bevanda euforizzante chiamata "maté" (vedi). |
Impasticcato |
E' così definito colui che assume pasticche di ecstasy. |
Inalanti |
Si tratta per lo più di sostanze liquide, estremamente volatili a contatto con l'aria, i cui vapori vengono inalati. Non sono vere e proprie sostanze stupefacenti ma prodotti industriali liberamente in commercio per gli usi più diversi (per incollare, per produrre energia, per smacchiare, ecc.) nonché sostanze normalmente usate in veterinaria (nitriti alchilici), adoperati in modo da trarne effetti psicotropi. |
Ingoiatore |
Corriere della droga, più spesso eroina o cocaina, che occulta la sostanza stupefacente confezionata in piccoli ovuli ermetici nelle proprie cavità addominali ed intestinali. La minor probabilità di essere intercettati al momento di varcare la frontiera è compensata dall'elevato rischio di overdose (e quindi di morte certa) connesso alla possibilità che i gli involucri ingeriti si rompano attaccati dagli acidi gastrici. Questo ingegnoso e spregiudicato "modus operandi" è usato in particolare dai corrieri nigeriani. |
Insight |
Fenomeno di natura psicotica che dovuto alla riemersione improvvisa ed inconsapevole di conflitti e angosce relegati nell'inconscio più profondo dell'individuo. |
INT |
Nome di strada dell'MBDB (vedi), una "ecstasy like (vedi)" appartenente alla classe degli "entactogeni", dalla potente azione stimolante e psichedelica sul Sistema Nervoso Centrale. |
Intossicazione acuta |
Si realizza quando il livello di principio attivo di una data sostanza stupefacente nell'organismo è tale da indurre un violento e pronunciato stato psicotropo. Nella maggior parte dei casi, i sintomi connessi a questo tipo di intossicazione, che può anche avere esito letale (overdose (v.), regrediscono completamente e l'individuo, metabolizzata completamente la sostanza, ritorna allo stato iniziale; le conseguenze tossiche dell'intossicazione acuta scompaiono cioè negli intervalli di astinenza. |
Intossicazione cronica |
Si realizza quando, ripetendosi per un certo tempo (la cui durata è influenzata dal tipo di droga assunta) singole somministrazioni, si determinano lesioni organiche che si traducono in alterazioni fisiche e psichiche. Tali alterazioni si mantengono inalterate anche se il tossicomane per un dato periodo sospende le assunzioni di stupefacente. Nell'individuo cronicamente intossicato si realizza perciò una duplice sintomatologia: l'una dovuta al frequente succedersi di stati di intossicazione acuta e l'altra, costante, conseguente alle alterazioni permanenti cagionate dal protratto abuso. |
Iosciamina |
Alcaloide che conferisce proprietà allucinogene ad alcuni vegetali come la "Datura ceroticaula" (v.) e lo"Hyoscyamus niger" (Henbane) (v.). |
Ioscina |
Alcaloide contenuto nello "Hyoscyamus niger" (Henbane) (vedi), una pianta piuttosto comune in Europa. Possiede qualità terapeutiche simili a quelle della Belladonna che la rendono una sostanza di notevole rilevanza farmaceutica. |
Iperdosaggio |
Presenza nell'organismo di una dose eccessiva di un farmaco dovuto a somministrazione di notevoli quantità ovvero a difetto di eliminazione. La dose può anche essere normale ma eccessiva in rapporto ad una sensibilità individuale anomala dell'organismo. |
Ipertensione |
Aumento della pressione arteriosa a livelli costantemente superiori ai valori medi. |
Ipertermia maligna (colpo di calore) |
Il fenomeno rappresenta una delle più importanti cause di decesso correlato all'uso di sostanze stupefacenti di tipo sintetico ed avviene per surriscaldamento eccessivo del corpo umano. La temperatura corporea, come quella degli altri mammiferi, deve essere controllata scrupolosamente affinché il nostro corpo possa funzionare. Se sale troppo, sopra i 42 gradi, il sangue inizia a formare grumi che si attaccano alle pareti arteriose. Questo processo utilizza il coagulante che c'è nel sangue, così che non ne resta per prevenire una emorragia. All'interno del corpo ci sono sempre piccoli tagli ed abrasioni dovuti al costante ricambio di vecchi tessuti con cellule nuove da parte dell'organismo, e normalmente queste perdite vengono bloccate dalla coagulazione sanguigna così da non essere notate. Ma sopra i 42 gradi l'emorragia diventa inarrestabile soprattutto se la situazione è resa ulteriormente critica dal brusco innalzamento della pressione arteriosa, dovuta all'assunzione di sostanze stimolanti psicoattive e ad una esasperata attività motoria. In questo modo una persona può morire dissanguata e, se l'emorragia avviene nel cervello, essa può causare un colpo apoplettico. Quando ciò avviene si può verificare perdita di sangue dalla bocca e dall'ano. |
Ipnotici (non barbiturici) |
Per ovviare agli inconvenienti ed ai pesanti effetti collaterali provocati dai barbiturici, la ricerca farmacologica ha sintetizzato altri composti chimici ad azione sedativa non a base di acido barbiturico (metaqualone (vedi), glutemide (vedi), talidomide (vedi). Queste sostanze hanno in comune con i barbiturici la capacità di causare un certo grado di sonnolenza, sedazione e tranquillizzazione nonché, come conseguenza dei loro effetti deprimenti sui centri nervosi inibitori, una disinibizione e una perdita del controllo di comportamenti acquisiti. |
Ipomoea violacea |
(Morning Glory) Arbusto messicano appartenente alle "convolvulacee" i cui frutti sono costituiti da bacche allucinogene simili a fagioli di colore scuro. Studi tossicologici hanno consentito di accertare la presenza di un derivato dell'acido lisergico nelle fibre vegetali di questa pianta usata dagli indiani zapotechi. |